Albo d'Onore
Scritto da Centro Studi
IL 91° BATTAGLIONE “LUCANIA” E I CADUTI NELLE GUERRE
La Basilicata, in proporzione ai suoi abitanti ed in relazione alla quasi totale assenza di industrie durante le due guerre mondiali, è la regione che ha dato il maggior olocausto alla Patria: 7479 Caduti e Dispersi e 1481 Decorati al Valore nella guerra 1915-18; 4617 Caduti e Dispersi (1)e 562 Decorati al Valore nella guerra 1940-45 oltre ad un gran numero di mutilati ed invalidi di cui 2112 nella sola prima guerra mondiale. L’assenza delle industrie, infatti, non ha permesso in alcun modo ai giovani lucani di poter essere ritenuti “esonerati” dal servizio di leva.
Bisogna poi aggiungere che la Basilicata vanta anche un altro primato, quello di aver avuto il minor numero di disertori (2)
Per gli amanti di dati statistici riportiamo i risultati (3) di ciascuna guerra:
Guerra Italo-Abissina 1896
Popolazione Basilicata: 510500
68 Caduti -1 Medaglia d’Oro – 2 Medaglie d’Argento – 4 Medaglie di Bronzo
Guerra Italo-Turca 1911-12
Popolazione Basilicata: 485284
20 Caduti- 2 Dispersi -1 Medaglia d’Oro – 19 Medaglie d’Argento – 41 Medaglie di Bronzo – 45 Encomi solenni – 2 Croci al V.M.
I^ Guerra Mondiale 1915 -18
Popolazione Basilicata: 485284
7489 Caduti e Dispersi – 2112 Mutilati ed Invalidi –
3 Medaglie d’Oro – 423 Medaglie d’Argento – 618 Medaglie di Bronzo – 189 Croci al Valor militare – 164 Croci al Merito di Guerra – 84 Encomi solenni
Guerra Italo-Etiopica 1935-36
Popolazione Basilicata: 543262
74 Caduti– 22 Medaglie d’Argento – 47 Medaglie di Bronzo – 93 Croci al Valor Militare – 1 Croce al Merito di Guerra – 2 Encomi solenni
Guerra di Spagna 1936 -39
Popolazione Basilicata: 543262
30 Caduti -1 Medaglia d’Oro – 38 Medaglie d’Argento – 64 Medaglie di Bronzo – 13 Croci al Valor Militare
II^ Guerra Mondiale 1940-45
Popolazione Basilicata: 543262
4617 Caduti e Dispersi -16 Medaglie d’Oro – 107 Medaglie d’Argento – 181 Medaglie di Bronzo – 241 Croci al Valor Militare – 17 Encomi Solenni
Questa, invece, la situazione relativa alla sola CITTA’ DI POTENZA:
Guerra Italo-Abissina 1896
3 Caduti (Magg. Francesco De Rosa - Caporal M. Marchese Giuseppe – Sold. Montefusco Rocco)
1 Medaglia d’Oro (Magg. F. De Rosa) – 2 Medaglie d’Argento – 4 Medaglie di Bronzo
Guerra Italo-Turca 1911-12
1 Caduto (Ten. Col. Riviello Nicola)
I^ Guerra Mondiale 1915 -18
153 Caduti e Dispersi – 111 Mutilati ed Invalidi –
Vedi elenco allegato
1 Medaglia d’Oro (Gen. De Gasperi Oreste)
34 Medaglie d’Argento – 43 Medaglie di Bronzo
Guerra Italo-Etiopica 1935-36
1 Caduto (Vice Capo Sq. Onofrio Francesco)
13 Medaglie d’Argento – 35 Medaglie di Bronzo – 56 Croci al Valor
Guerra di Spagna 1936 -39
4 Caduti ( Fante Teta Francesco, ..)
1 Medaglia d’Oro (Gen. Fortuna Oreste) - 2 Medaglie d’Argento – 2 Medaglie di Bronzo
II^ Guerra Mondiale 1940-45
190 Caduti 71 Dispersi
Vedi elenco allegato
4 Medaglie d’Oro* (S.Ten. Di Napoli Antonio ––Cap. Magaldi Nicola – Ten. Petruccelli Orazio –Col. Rossi Giorgio*)
4 Medaglie d’Argento – 18 Medaglie di Bronzo
(*Non potentino, ma nato a Potenza mentre il padre era capitano al 29° Reggimento Fanteria)
1) Come precisa nella sua attenta analisi statistica Antonio Boccia “il numero senz’altro inferiore al vero … i dati sono incompleti ed imprecisi non essendo stato possibile poter consultare tutte le fonti d’informazione dell’epoca” . A tal proposito bisogna tener conto del fatto che per via degli avvenimenti dolorosi svoltisi durante l’ultima guerra molti documenti andarono distrutti o perduti.
2) Vedi: Saverio Cilibrizzi, I grandi lucani nella storia della nuova Italia.
3) Per le popolazioni indicate vedasi: 1896 –Guida della Basilicata di Giuseppe Bellocci –Potenza; 1911-12 e 1915-18 Rivista “La Basilicata nel Mondo” –Potenza; 1935-36 e 1940-45 dati del censimento del 21.IV.1936.
Durante la prima guerra i potentini vennero impegnati quasi in tutte le zone di operazioni ed assegnati alle diverse Armi e Corpi del nostro Esercito, in modo particolare alla Fanteria. Quest’affermazione trova conferma scorrendo gli elenchi dei Caduti dei vari comuni della Lucania.
I potentini confluirono,invece, in buona parte nella Brigata “Pisa” (29° e 30° Fanteria) il cui 29° Reggimento aveva sede a Potenza fin dal 1907.
Costituitosi col nome di 1° reggimento di linea del governo provvisorio della Toscana il 5 maggio 1859, con elementi dei battaglioni VII e IX del granducato, entrò a far parte della brigata Pisa nel novembre dello stesso anno.Nella guerra italo-austriaca, il 29° reggimento fanteria combattè valorosamente a Sagrato, San Martino, Bosco Cappuccio , nel Vallone di Opacchiasella, a Loquizza, sul Dosso faiti, sul M. Sisemol, in Valtellina, sul Montello, nella piana di Sernaglia ed a Follina, meritando una medaglia d’argento al valor militare al passaggio dell’Isonzo, e guadagnando una seconda medaglia, in riconoscimento delle altissime doti di impeto rilevate negli aspri combattimenti sostenuti sul Carso
A partire dal 1916 il numero dei reggimenti di fanteria del nostro regio esercito passò da 94 a 282 reggimenti di fanteria -compresi i 94 già esistenti- per esigenze dovute all'andamento della guerra, spesso disastrosa. Vennero creati in sequenza- coi richiami delle vecchie classi di leva - altri 138 reggimenti di Fanteria di Linea e uno di fanteria di marina per la laguna. Si costituirono altri 9 reggimenti Bersaglieri e 7 raggruppamenti Alpini. Con volontari presi dai reparti vennero costituiti
diversi battaglioni di Arditi e di specialisti d'arma autonomi e per questo motivo molti lucani si videro così inquadrati nelle nuove brigate, la “Volturno”, “Sele”, “Ionio” …
Merita un breve cenno, in ultimo, la Brigata “Potenza” costituita su tre reggimenti di fanteria: il comando brigata ed il 271° dal deposito del 7° , il 272° dal deposito dell’8° ; il 273° dal deposito del 68°. Ebbe breve ma non ingloriosa vita ed i suoi reparti meritarono, oltre alla Croce di Cavaliere dell’Ordine Militare di Savoia (come per tutta l’arma di Fanteria) ben due Medaglie d’Argento al Valor Militare, assegnate rispettivamente alle Bandiere di Guerra del 271° e del 272°.
ELENCO DEI POTENTINI CADUTI
NELLA PRIMA E SECONDA GUERRA MONDIALE
L’Elenco dei militari caduti e dispersi nella Prima Guerra Mondiale è tratto dal II Vol . de “La Basilicata Nel Mondo” (1925) che riporta esattamente l’Albo d’Oro della Guerra Nazionale 1915 -1918 (Vol. III) pubblicato a cura del Ministero della Guerra ed inviato nel 1928 a tutte le Prefetture.
Il Tabulato nominativo riguardante i militari nati nel comune di Potenza, caduti e dispersi su tutti i fronti nel corso della seconda guerra mondiale è stato reso noto dal Ministero della Difesa, Dir. Gen. Leva, 7^ Div. Stati civ. ed Albo d’Oro. La stessa 7^ Divisione ha indicato il numero ed i nominativi di caduti e dispersi nella guerra Italo-Turca, A.O.I., e Guerra di Spagna con nota del 25.01.2006 prot. 1160.
I GUERRA MONDIALE
MORTI E DISPERSI
1. BALBONI MARIO
2. BRIENZA GIULIO
3. BRIGANTI ALBERIGO
4. CARBONARA FRANCESCO SAVERIO
5. CATENAZZO GIUSEPPE
6. CIRANNA FRANCESCO
7. DAL BO NELLO
8. GELORMINI GIULIO
9. GHE’ cav. ACHILLE
10. GIORDANO EDGARDO
11. LIBROIA ALFONSO
12. PAVONE EDMONDO
13. PISTOLESE MARIO
14. QUARANTA CESARE
15. SARLI VALENTINO
16. URBANO FELICE MICHELE
17. VILLONE DOMENICO
18. BRUCOLI GIUSEPPE
19. GIORDANO GAETANO
20. PAIOTTA ERNESTO
21. SABIA GIUSEPPE
22. VARGAS MACCHINORA EN.
23. BONELLI ROCCO
24. BRIENZA ROCCO
25. BRINDISI ROCCO
26. BUONCRISTIANO GERARDO
27. BUONCRISTIANO ROCCO
28. BUSCIOLANO PAOLO
29. CAGGIANO VINCENZO
30. CASALETTO GERARDO
31. CATALANO GIOVANNI
32. CORRADO ENRICO
33. COVIELLO MARIO
34. DE ROSA FERDINANDO
35. DI BELLO MICHELE
36. DI BELLLO SALVATORE
37. DI BELLO VINCENZO
38. DI TOLLA MICHELE
39. D’URSO GAETANO
40. FIERRO ROCCO
41. FIGLIUOLO ANTONIO
42. FOSSA ARTURO
43. CARGINE GIROLAMO
44. GARRA LUIGI
45. GARRAMONE ANTONIO
46. GARZILLO GERARDO
47. GALLO GERARDO
48. GIACUMMO MICHELE
49. GIOCONDA GIOVANNI
50. LAGUARDIA ANTONIO
51. LAPOLLA VINCENZO
52. LASAPONARA PASQUALE
53. LAURITA MICHELE
54. LAURITA ROCCO
55. LAURITA VINCENZO
56. LAVANGA MICHELE
57. LOGIURATO GERARDO
58. LOSASSO GAETANO
59. LOTITO GIOVANNI
60. MADDALONI SALVATORE
61. MANCINO LUIGI
62. MARCHESE GIUSEPPE
63. MARCHESE ROCCO
64. MARINO GAETANO
65. MARINO ROCCO
66. MARINO ROCCO
67. MEZZANOTTE ANTONIO
68. NATALE NICOLA
69. ORLENTANO VINCENZO
70. PACE SALVATORE
71. PALESE GERARDO
72. PAPANDREA ROCCO
73. PEPE UMBERTO
74. PICA GERARDO
75. POMPONIO LUIGI
76. RIVIELLO VINCENZO
77. ROFRANO GIUSEPPE
78. RUOTI GAETANO
79. RUOTI ROCCO
80. SALVATI ROCCO
81. SANTARSIERE GAETANO
82. SANTARSIERE GIOVANNI
83. SANTOPIETRO LUIGI
84. SANTOPIETRO VINCENZO
85. SANZA MICHELE
86. SANZA NICOLA
87. SMALDONE ANTONIO
88. STORZILLO ALFREDO
89. STREGAPEDE ALBERTO
90. TADDONIO GIUSEPPE
91. TANCREDI GIUSEPPE
92. TANCREDI ROCCO
93. TANCREDI ROCCO
94. TORNESI NICOLA
95. TRIANI RAFFAELE
96. TRICARICO ROCCO
97. VIGNOLA MICHELE
98. PALESTINA GIOVANNI
99. SMALDONE GIOVANNI
MORTI PER MALATTIA
1. BOCCIA GAETANO
2. BORRELLI MANLIO
3. BUCINO GAETANO
4. CAGGIANO GIUSEPPE
5. CANTORE ALFREDO
6. CONTRISTANO GIUSEPPE
7. CORRADO PIETRO
8. COSSIDENTE MICHELE
9. DI BELLO ERNESTO
10. EMMA ANGELO
11. EMMA ANTONIO
12. FERRARA ALBERTO
13. FRAMMOSA ANGELO
14. GARRAMONE ROCCO
15. GARRAMONE ROCCO
16. LABRIOLA ROCCO
17. LAURITA PAOLO
18. LEONCAVALLO GIUSEPPE
19. LIGRANI RAFFAELE
20. LIGRANI ROCCO
21. LOBALZO GERARDO
22. LORUSSO ROCCO
23. LOTITO MICHELE
24. LOTITO ROCCO
25. MACELLARO ANTONIO
26. MANCINI MICHELE
27. MANTA GERARDO
28. MARCHESE MICHELE
29. MARINO GERARDO
30. MEROLA BERNARDO
31. MOLINARI GIUSEPPE
32. OSTUNI MICHELE
33. PANZA ALFREDO
34. PANZA ENRICO
35. PERGOLA ALESSANDRO
36. PERGOLA ENRICO
37. PICA ENRICO
38. PISICCHIO ANTONIO
39. POTENZA GERARDO
40. POTENZA MICHELE
41. PRONESTI LUIGI
42. RACANA GIOVANNI
43. RONDANINI GENNARO
44. ROTUNNO MICHELE
45. SALVATI MARCO MICHELE
46. SANTANGELO GIUSEPPE
47. SANZA PASQUALE
48. SASSANO ROCCO
49. SATRIANI ROCCO
50. SCHIAVO ROCCO VINCENZO
51. SILEO GERARDO
52. STUARDO SAVINO
53. TRIANI PASQUALE
54. VASSALLO ROCCO
SECONDA GUERRA MONDIALE
1. ALBANO LUIGI
2. AMATI MICHELE
3. AMATI NICOLA
4. AMODIO ROCCO
5. ANGELICCHIO GERARDO
6. APICELLA ADOLFO
7. BASILE MICHELE
8. BILANCIA UMBERTO
9. BISCIONE GERARDO
10. BOCHICCHIO VINCENZO
11. BONELLA MICHELE
12. BONITO MARIO
13. BRANCATI PASQUALE
14. BRIENZA MICHELE
15. CAMMAROTA CAMILLO
16. CARBONARA MARIO GIUSEPPE ANTONIO
17. CAROLEI TEODOSIO
18. CARRIERO MARIO
19. CASALETTO MICHELE
20. CERVERIZZO DOMENICO
21. COLANGELO CARMINE
22. COLASANTI MATTEO
23. CONDELLI MICHELE
24. COPERTINO GAETANO
25. COSCIA ALESSANDRO
26. COVIELLO LEONARDO
27. D’ANZIERI MICHELE
28. DE LORENZO ROCCO
29. DE SANTIS GIOVANNI
30. DI BELLO LUIGI
31. DI BELLO MARIO
32. DI PIETRO ARMANDO
33. DI STEFANO ANGELO
34. DRAGONETTI GIOVANNI
35. FAGA’ FRANCESCO
36. FANELLI RAFFAELE
37. FANTOZZI ROCCO
38. FERRONE PASQUALE
39. FRANCULLI RAFFAELE
40. GAGGIANO VINCENZO
41. GALLO GIUSEPPE
42. GIANNOTTI MARIO
43. GIOCOLI ALDO
44. GRAZIADEI PASQUALE
45. GRIPPO GERARDO
46. IANNIELLO GIUSEPPE
47. INDRIO ARMANDO
48. LA SORELLA CARMINE
49. LA VIOSA CAMILLO
50. LACERRA FELICE
51. LACERRA GIUSEPPE
52. LACERRA MICHELE
53. LAURITA BONAVENTURA
54. LEBOTTI EMANUELE
55. LIONA MICHELE
56. LIONE VINCENZO
57. LISANTI DOMENICO
58. LISANTI FRANCESCO
59. LOTITO LEONARDO
60. LOVAGLIO MICHELE
61. MAGALDI NICOLA
62. MANCINO ALDO
63. MANCINO MICHELE
64. MANCINO RAFFAELE
65. MANNA GIUSEPPE
66. MARCHESE ANGELO
67. MAROCCHINO ROCCO
68. MASTRONICOLA DONATO
69. MAZZEO VITTORIO
70. MECCA MARIO
71. MECCA VITOANTONIO
72. MESSINA EUGENIO
73. MESSINA FRANCESCO
74. MONTALI ANGELO
75. MOTTA ALDO
76. NARDOZZA FRANCESCO
77. OSSO ROCCO
78. OSTUNI MICHELE
79. PACE ANGELO
80. PACE ROCCO
81. PALESE ANTONIO
82. PALESE GAETANO
83. PALESE ROCCO
84. PALESE VITO
85. PAPPALARDO ANTONIO
86. PARIGI ENRICO
87. PETRUCCELLI ORAZIO
88. PISANI NICOLA
89. RACANA GAETANO
90. RINALDI CANIO
91. RIVELA ANTONIO
92. RIVIELLO EUGENIO
93. ROORTELLA DONATO
94. ROMANELLI ANTONIO
95. ROSA CANIO
96. ROSSI GIORGIO
97. SABIA ANTONIO
98. SALVATI MICHELE
99. SANGERMANO LUIGI
100. SANTARSIERO DOMENICO
101. SANTARSIERO VITO
102. SARLI MARIO
103. SATRIANI MICHELE
104. SCIAMBRA PASQUALE
105. SPADINO PIPPA MICHELE
106. TANCREDI GIOVANNI
107. TANCREDI ROCCO
108. TELESCA DOMENICO
109. TOLVE GIUSEPPE
110. TORRENTE ALFREDO
111. TRIPALDI NICOLA
112. TRIUMBARI DOMENICO
113. UVA ROCCO
114. VACCARO GIOVAMBATTISTA
115. VIGILANTE ROCCO
116. VIGNOLA LUIGI
117. VILLANO MICHELE
118. VINCIGUERRA EMILIO
PROFILO STORICO DEL 91° BATTAGLIONE “LUCANIA”
Il 91° Battaglione “LUCANIA”, che eredita la bandiera e le tradizioni del 91° REGGIMENTO di FANTERIA, ha origini più remote che risalgono all’epoca del nostro Risorgimento nazionale e più precisamente all’anno delle imprese Garibaldine in Sicilia e nel Napoletano : il 1860.
Non a caso il 91° Fanteria ha assunto il nome di una regione che fu animosa cooperatrice del Risorgimento. Fu a Potenza, infatti, che il Col. Camillo Boldoni si adoperò per raccogliere ed organizzare militarmente le forze degli insorti Lucani del 1860 al propagarsi dell’eco dei successi garibaldini. I tremila volontari con la denominazione di “CACCIATORI LUCANI” vennero inquadrati nella divisione Cosenza (16ª) e mossero su Napoli con la colonna garibaldina per entrarvi acclamati il 18 settembre 1860.
Destituito da Garibaldi, Boldoni lasciò il comando a Domenico Asselta.
Vennero riservati ai Cacciatori i Granili – già depositi borbonici – per il loro accasermamento e venne data loro facoltà di lasciare l’Esercito o rimanervi. Furono però in molti a rimanere sotto le Bandiere ed uniti ad altri nuovi elementi formarono la BRIGATA BASILICATA.
Questa Brigata era ripartita in due Reggimenti affidati al Ten.Col. Giorgio Caravà e al Ten.Col. Griziotti e venne assegnata alla Divisione Medici (15ª) con a capo il Col. Brig. Clemente Corte.
La Brigata venne impegnata in quello che fu l’ultimo tracollo dei Borboni sul Volturno, il 15 ottobre si impegnava in un fatto d’arme molto serio a San’Angelo in Formis, pagando un largo tributo di sangue.
Caddero infatti sul campo il Cap. Salvatore Monti, il Ten. Gentile Rossi ed il volontario Celestino Grossani.
Ancora oggi, nel cimitero Garibaldino di Sant’Angelo in Formis è possibile vedere un monumento che ricorda le imprese eroiche della Brigata Basilicata.
In quel giorno la quarta compagnia del capitano Ravioli da sola fece 43 prigionieri ed il Serg. Gennaro Cacace venne decorato di medaglia d’argento al V.M..
La compagnia meritò l’encomio solenne e l’intera Brigata il plauso e le lodi dell’esercito regolare sardo.
Il R.D. dell’11 novembre 1860 – che scioglieva l’Esercito Meridionale – segnò anche la fine della Brigata Basilicata dopo breve ma non ingloriosa vita.
Tutti gli esempi e le virtù della Brigata Basilicata sarebbero passati infatti alla nuova omonima Brigata 22 anni dopo.
Il 29 giugno 1882, col nuovo ordinamento del Regio Esercito, vennero previsti 16 nuovi reparti di fanteria tra cui, il 91° e 92° reparti gemelli della disciolta Brigata “BASILICATA”.
L’attuazione del progetto non avvenne però che solo due anni dopo.
Il R.D. del 4 settembre 1884 stabilì che, a partire dal 1° novembre, si formassero le nuove otto Brigate col concorso dei 78 corpi di fanteria già esistenti.
Il 91° Reggimento traeva i suoi elementi dalle Brigate Savona, Brescia, Pistoia e Modena, ciascuna delle quali dava due o tre delle proprie compagnie al completo del personale con esclusione soltanto degli attendenti degli Ufficiali e con proprie dotazioni di materiali di mobilitazione, regolamenti, ecc.
Il Comando della Brigata Basilicata fu assunto da un insigne Ufficiale e scienziato, il Col. Brig. Annibale Ferrero, Primo Comandante del 91° fu il Col. Luigi Porporati (n. 1834) che si avvalse della competente collaborazione dei Maggiori G.B. Sanna (3° btg.), Giuseppe Doro (1° btg.), Ippolito Viora (2° btg.), Carlo Filippa (relat.), Cap. Ettore Montignani (aiut. maggiore).
Tra i fatti salienti della vita del 91° Reggimento nei primi anni della costituzione va ricordata la partenza nel 1885 della 7ª Compagnia per l’Eritrea al comando del Cap. Eraclito Soffini e con un organico di cinque Ufficiali e 168 uomini, incorporati nel 1° Battaglione F. “AFRICA”.
Questi partirono da Napoli – dove aveva sede il Reggimento ai “Granili” – il 18 febbraio e rimasero in Africa tre anni e tre mesi.
Nell’agosto del 1886 il 91° venne trasferito a Salerno distaccando un battaglione a Sala Consilina (con una compagnia a Vallo della Lucania) e nel 1890 a Reggio Calabria con compagnie distaccate a Scilla e Gerace.
Questa sede fu per il reparto molto disagiata per le condizioni di pubblica tranquillità e sicurezza.
Quasi a premio, per le fatiche sopportate, il 91° venne trasferito nell’ottobre del 1893 a Novara (Caserma Perrone di San Martino) iniziando i soggiorni più lunghi.
Da Novara nel 1896 partirono 3 Ufficiali e 33 uomini per la guerra d’Africa e parteciparono alla infusta giornata di Adua.
Il 1898 – l’anno delle rivoluzioni sociali – vide impegnato il 91° in servizi d’ordine pubblico non solo a Novara ma anche a Milano.
Meritò l’encomio solenne il Ten. Col. Alessandro Chiaperotti, successivamente, nel 1900, vennero organizzati anche soccorsi in Valle dell’Ossola a favore delle popolazioni colpite dall’alluvione.
Nel settembre dello stesso anno si ebbe un nuovo cambio di guarnigione, da Novara a Civitavecchia, dove il reparto vi sarebbe rimasto fino al 1907.
Il 91° Reggimento occupò con il Comando il “Casermone” (oggi sede della Guardia di Finanza) e sedi distaccate a Castrovillari (deposito), a Terracina, Velletri, Sora, ed a Fontana Liri.
Insigni nomi di validi Comandanti si susseguirono in tale periodo. Al comando della Brigata venne assegnato il Gen. Mario Nicolis di Robilant – Capo dell’Armata in Cadore e Senatore del Regno, i colonnelli Eugenio Risoli (famoso eroe della guerra di Libia e Tenente Generale del II C.A. nel 1915) e Italo Franceschi comandarono il 91°. Appartenne in questi anni al 91° anche il Magg. Giovanni Pastorelli morto colonnello alla testa del 48° F. e decorato di medaglia d’oro al V.M.. Sicuramente il reparto lasciò un buon ricordo di sé a Civitavecchia, dove si distinse anche per la partecipazione alla vita sociale promuovendo iniziative musicali e gare sportive.
Il 18 settembre 1907 il 91° fu trasferito a Torino, dove rimase fino al 1943. Occupò inizialmente la caserma Pietro Micca. Fu sempre cordiale il rapporto della città con entrambi i reparti della Brigata Basilicata ed i militari sempre si adoperarono per iniziative umanitarie, come dimostrano le numerose ricompense al Valor Civile concesse in quegli anni a coronamento di atti eroici.
Nel 1911 il Reggimento – pur senza partecipare con i propri reparti organici – inviò 26 Ufficiali e 1194 militari di truppa per il completamento dei vari reggimenti di fanteria costituenti il corpo di spedizione in Libia (4° - 18° - 22° - 23° - 34° - 43° - 50° - 60° - 68° ) e fornì una sezione di mitragliatrici Maxim al 93° Fanteria.
Molte furono le ricompense al valore tributate ai suoi fanti, anche se sotto le insegne di altro corpo, infatti vennero decorati di medaglia d’oro, tra gli altri, il Colonnello Giovanni Pastorelli (40° Fanteria) ed il Ten. Col. Vittorio Gandolini (23° Fanteria), già Ufficiali del 91°.
Le virtù del Reggimento emersero particolarmente nel corso della I Guerra Mondiale. Partecipò combattendo su Cima Palombino – Forcella Dignas e Monte Cavallino (1915), San Pauses e Monte Cadini (1916), combattè in Cadore fino alla disfatta di Caporetto, quando dovette ripiegare con le altre truppe. Andò allora a prendere posizioni a Pederobba in Val Cavasia e sul Monfenera: è qui che nelle giornate dal 18 al 22 novembre 1917 si distinse per la sua incrollabile tenacia nel mantenere posizioni importanti per la tenuta della difesa italiana. Spostandosi quindi sul Monte Asolone partecipò alla difesa di importanti posizioni (dicembre 1917).
Nel 1918 combattè su Col Maschio, Col Fenilon e Col del Miglio, partecipò in giugno alla battaglia del Piave distinguendosi ancora per il suo valore e spirito di sacrificio.
Operò sul Grappa durante al battaglia di Vittorio Veneto, avanzando poi in Valle San Lorenzo fino a Sezze.
Nella battaglia finale sul Col Caprile e in Val Cismon si meritò la medaglia d’argento al Valor Militare con la seguente motivazione, “Già provato a sanguinosi cimenti, con rinnovellato e generoso sacrificio, con tenace valore e ferma disciplina, strenuamente difese una posizione di estrema importanza, respingendo malgrado gravissime perdite, ripetuti attacchi nemici effettuati in forze superiori (Monfenera, Pederobba, 9 – 20 novembre 1917), si distinse per slancio ed ardimento nella riconquista di importanti posizioni (Col Fenilon, 15 giugno 1918, Col del Miglio, 2 luglio 1918).
Il 91° meritò ancora una citazione sul Bollettino di Guerra del Comando Supremo (n° 1121) del 19 giugno 1918, questa la sintesi del primo conflitto mondiale:
Totale mesi di combattimento : 34 e 7 giorni
Totale morti: 46 Ufficiali e 275 truppa
Totale feriti: 76 Ufficiali e 1752 truppa
Totale dispersi: 45 Ufficiali e 1351 truppa
Decorati di medaglia d’argento V.M.:42 ufficiali e truppa.
Decorati di medaglia di bronzo V.M.: 115 Ufficiali e truppa
Croce di guerra V.M.: 12 Ufficiali e truppa.
La Bandiera del Reggimento venne decorata pure con l’Ordine Militare d’Italia (ex O.M. di Savoia) con la motivazione concessa a tutta l’Arma di Fanteria.
Cessate le ostilità, il 91° si trasferì a Flambro nell’udinese, poi a Varese e il 15 ottobre 1919 rientrò a Torino rioccupando la Caserma Pietro Micca.
Nel 1925, col R.D. del 4 settembre , Umberto Nicola Tommaso di Savoia, Principe di Piemonte ed erede al trono venne assegnato come ufficiale al 91° Reggimento e col grado di Tenente assunse il comando del primo plotone della 5ª compagnia. Vi rimase fino al 15 marzo 1926 quando passò, da Capitano, al 92° Reggimento della stessa Brigata (Reggimento che tornerà a comandare da colonnello nel 1929).
Per ricordare questa onorevole assegnazione si costituì un comitato di lucani e piemontesi i quali offrirono 36 drappelle alle fanfare dei reggimenti e realizzarono una lapide bronzea nella caserma “Dabormida”, nuova sede del Reggimento.
Con la legge dell’11 marzo 1926 sull’Ordinamento dell’Esercito, che prevedeva la costituzione delle brigate ternarie, non si parlerà più di Brigata Basilicata. Il 91° col gemello 92° e il 90° “Salerno” costituì la I BRIGATA DI FANTERIA e il reparto assunse il nome di 91° REGGIMENTO FANTERIA “BASILICATA”.
Durante la guerra italo-etiopica (1935-1936) il 91° “Basilicata” concorse alle mobilitazioni del 63° Fanteria con il 1° Battaglione composto da 30 ufficiali e 1002 soldati.
In precedenza, nel 1934, col 5° Artiglieria entrò a far parte della Divisione Territoriale di Torino “SUPERGA” (1ª), nominativo che si estenderà anche alla Brigata a partire dal 5 aprile 1939 col formarsi delle divisioni binarie (91° - 92° e 5° Art. per D. f.). Cambiò così denominazione in 91° REGGIMENTO FANTERIA “SUPERGA”.
Con questa grande unità prese, successivamente, parte alla seconda guerra mondiale che vide il reparto impegnato nei pochi giorni di guerra contro la Francia (giugno 1940) nel settore operativo di Bardonecchia (II Btg) e nella zona compresa tra le valli del Rho (I Btg), del Frejus (III Btg), e di Rochemolles (9°comp)
La guerra sul Fronte Occidentale fu faticosa a motivo della potente e implacabile artiglieria dell’avversario e del freddo intensissimo (numerosi furono i soldati congelati ed assiderati). Al momento della cessazione delle attività la maggior parte dei reparti del 91° si trovò in territorio francese.
Nel 1942 la Divisione “Superga” venne destinata, nell’ambito dell’operazione “C 3”, quale unità da sbarco nelle isole maltesi, così anche il 91° Reggimento, a partire da settembre, adeguò il proprio armamento e addestramento per poter assolvere ai previsti compiti operativi.
Da maggio a ottobre 1942 il 91° operò ancora in territorio nazionale tra Formia, Gaeta e poi Santa Maria Capua Vetere, “L’addestramento assorbiva tutto il tempo ricorda il Gen. Giovanni Parlato, comandante, all’epoca, del Battaglione I/91° - ci si imbarcava su dei pescherecci per affrontare la scalata in roccia simile a quella dell’arcipelago maltese… ogni soldato portava nello zaino cinque razioni di viveri e molte munizioni… parecchi uomini sui pescherecci a causa del mal di mare, restituivano alla natura il rancio consumato un’ora prima…. La stanchezza ci coglieva alle 2 o 3 di notte quando si tornava all’accampamento, e poi alle 8 del mattino ancora sul treno per l’addestramento successivo”
Questa esercitazione pesantissima avvenne nell’ambito del Comando Forze Navali Speciali, appositamente costituito.
Al momento dell’occupazione dell’Algeria da parte degli anglo-americani il 91°, con la Divisione “Superga”, sbarcò in Tunisia: era il novembre 1942.
Il 1° dicembre, il comando Divisione, spinse l’occupazione in direzione di Souse, Kairon e Sfax. Il 26 dicembre risultò schierata a Sud di Tunisi a contrapporsi all’avanzata avversaria.
Nel 1943, ultimo anno di guerra per la Divisione “Superga”, il 91°, con gli altri reparti, resistette tenacemente sulle posizioni di Halfa e sulla depressione Koukat e di Tefifila.
Un ultimo tentativo offensivo esercitato il 23 febbraio contro le posizioni di Si Amara non ebbe esito favorevole. Dopo una relativa calma, la massiccia controffensiva inglese impose un arretramento generale del fronte all’altezza di Tunisi dove la Divisione ed il Reggimento, soverchiati e minacciati d’aggiramento, l’11 maggio vennero sopraffatti nella zona di Zoghoun e di Sainte Marie du Zid.
Nonostante tale infelice esito, vennero riconosciuti il coraggio e lo spirito indomito del 91° , tanto che, con Decreto del 10 marzo 1950 venne assegnata la Medaglia di Bronzo al V.M. con la seguente motivazione: “In sei mesi di aspra lotta contro un avversario decisamente superiore di forze e di mezzi, il 91° Reggimento Fanteria sostenne senza soste vivaci combattimenti offensivi e difensivi, stroncò numerosi attacchi avversari, sopportò con animo elevatissimo ogni disagio. Pur nell’avversa fortuna delle armi, pugnò col coraggio dei forti e con spirito indomito mantenendo immacolata la fede nei destini della Patria (A.S., novembre 1942 – maggio 1943).
Intanto, su ordine del Col. Gabriele Barone – ultimo Comandante del 91° - Il S.Ten Alfiere Dario Gerosa, accompagnato dal Magg. Gabriele Trompeo, a bordo della Nave Ospedale “Toscana” sbarcarono in Italia portando in salvo la gloriosa Bandiera del Reggimento.
I fanti, benché provati dalla lunga prigionia che ne seguì, riuscirono a conservare l’amore e l’attaccamento per il loro caro reparto e, al ritorno in Patria, costituirono in Torino un Comitato di Reduci della Brigata Basilicata e Divisione Superga dandosi appuntamento, alla domenica più prossima al 18/20 novembre.
Tutt’ora tale Comitato torinese promuove il ricordo annuale dei loro Caduti.
Il 1° febbraio 1977, a Potenza viene costituito il 91° BATTAGLIONE FANTERIA “LUCANIA” per trasformazione del preesistente distaccamento del 244° Btg. “COSENZA”, il nuovo reparto eredita la Bandiera, le mostrine e le tradizioni dell’antico 91° Reggimento e viene inquadrato nella 21ª Zona Militare di Salerno.
Dopo tre anni mostrerà slancio e spirito di abnegazione nell’organizzazione immediata dei soccorsi per il grave sisma che il 23 novembre 1980 colpì l’Irpinia e la Basilicata.
Nonostante fosse solo un reparto con compiti addestrativi e, per giunta, con uno scaglione di reclute incorporate da soli pochi giorni, dimostrerà fermo coraggio e abilità tanto da meritare una medaglia d’argento al Valore dell’Esercito (Decreto 11 dicembre 1981).
Dal 1985 al 1991 il reparto assume la fisionomia operativa trasformandosi in 91° BATTAGLIONE FANTERIA MORIZ. “LUCANIA”.
Dal 1° luglio 1991 viene inquadrato nella 8ª Brigata Bersaglieri “Garibaldi”, riprendendo compiti addestrativi già svolti in precedenza ed assume l’attuale denominazione di 91° Battaglione “Lucania”.
Dal 1° ottobre 1997 passa alle dipendenze del Comando Regione Militare Meridionale e dal 1° gennaio 1999 al 2° Comando delle Forze di Difesa.
BIBLIOGRAFIA
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MINISTERO DELLA DIFESA – Direzione Generale della Leva, 7^ Divisione –Albo d’Oro
LA BASILICATA NEL MONDO – ristampa anastatica del II Vol, 1925 – Matera 1983