Albo d'Onore - Pagina 9
Scritto da Centro Studi
Nella battaglia finale sul Col Caprile e in Val Cismon si meritò la medaglia d’argento al Valor Militare con la seguente motivazione, “Già provato a sanguinosi cimenti, con rinnovellato e generoso sacrificio, con tenace valore e ferma disciplina, strenuamente difese una posizione di estrema importanza, respingendo malgrado gravissime perdite, ripetuti attacchi nemici effettuati in forze superiori (Monfenera, Pederobba, 9 – 20 novembre 1917), si distinse per slancio ed ardimento nella riconquista di importanti posizioni (Col Fenilon, 15 giugno 1918, Col del Miglio, 2 luglio 1918).
Il 91° meritò ancora una citazione sul Bollettino di Guerra del Comando Supremo (n° 1121) del 19 giugno 1918, questa la sintesi del primo conflitto mondiale:
Totale mesi di combattimento : 34 e 7 giorni
Totale morti: 46 Ufficiali e 275 truppa
Totale feriti: 76 Ufficiali e 1752 truppa
Totale dispersi: 45 Ufficiali e 1351 truppa
Decorati di medaglia d’argento V.M.:42 ufficiali e truppa.
Decorati di medaglia di bronzo V.M.: 115 Ufficiali e truppa
Croce di guerra V.M.: 12 Ufficiali e truppa.
La Bandiera del Reggimento venne decorata pure con l’Ordine Militare d’Italia (ex O.M. di Savoia) con la motivazione concessa a tutta l’Arma di Fanteria.
Cessate le ostilità, il 91° si trasferì a Flambro nell’udinese, poi a Varese e il 15 ottobre 1919 rientrò a Torino rioccupando la Caserma Pietro Micca.
Nel 1925, col R.D. del 4 settembre , Umberto Nicola Tommaso di Savoia, Principe di Piemonte ed erede al trono venne assegnato come ufficiale al 91° Reggimento e col grado di Tenente assunse il comando del primo plotone della 5ª compagnia. Vi rimase fino al 15 marzo 1926 quando passò, da Capitano, al 92° Reggimento della stessa Brigata (Reggimento che tornerà a comandare da colonnello nel 1929).
Per ricordare questa onorevole assegnazione si costituì un comitato di lucani e piemontesi i quali offrirono 36 drappelle alle fanfare dei reggimenti e realizzarono una lapide bronzea nella caserma “Dabormida”, nuova sede del Reggimento.
Con la legge dell’11 marzo 1926 sull’Ordinamento dell’Esercito, che prevedeva la costituzione delle brigate ternarie, non si parlerà più di Brigata Basilicata. Il 91° col gemello 92° e il 90° “Salerno” costituì la I BRIGATA DI FANTERIA e il reparto assunse il nome di 91° REGGIMENTO FANTERIA “BASILICATA”.
Durante la guerra italo-etiopica (1935-1936) il 91° “Basilicata” concorse alle mobilitazioni del 63° Fanteria con il 1° Battaglione composto da 30 ufficiali e 1002 soldati.
In precedenza, nel 1934, col 5° Artiglieria entrò a far parte della Divisione Territoriale di Torino “SUPERGA” (1ª), nominativo che si estenderà anche alla Brigata a partire dal 5 aprile 1939 col formarsi delle divisioni binarie (91° - 92° e 5° Art. per D. f.). Cambiò così denominazione in 91° REGGIMENTO FANTERIA “SUPERGA”.
Con questa grande unità prese, successivamente, parte alla seconda guerra mondiale che vide il reparto impegnato nei pochi giorni di guerra contro la Francia (giugno 1940) nel settore operativo di Bardonecchia (II Btg) e nella zona compresa tra le valli del Rho (I Btg), del Frejus (III Btg), e di Rochemolles (9°comp)
La guerra sul Fronte Occidentale fu faticosa a motivo della potente e implacabile artiglieria dell’avversario e del freddo intensissimo (numerosi furono i soldati congelati ed assiderati). Al momento della cessazione delle attività la maggior parte dei reparti del 91° si trovò in territorio francese.
Nel 1942 la Divisione “Superga” venne destinata, nell’ambito dell’operazione “C 3”, quale unità da sbarco nelle isole maltesi, così anche il 91° Reggimento, a partire da settembre, adeguò il proprio armamento e addestramento per poter assolvere ai previsti compiti operativi.
Da maggio a ottobre 1942 il 91° operò ancora in territorio nazionale tra Formia, Gaeta e poi Santa Maria Capua Vetere, “L’addestramento assorbiva tutto il tempo ricorda il Gen. Giovanni Parlato, comandante, all’epoca, del Battaglione I/91° - ci si imbarcava su dei pescherecci per affrontare la scalata in roccia simile a quella dell’arcipelago maltese… ogni soldato portava nello zaino cinque razioni di viveri e molte munizioni… parecchi uomini sui pescherecci a causa del mal di mare, restituivano alla natura il rancio consumato un’ora prima…. La stanchezza ci coglieva alle 2 o 3 di notte quando si tornava all’accampamento, e poi alle 8 del mattino ancora sul treno per l’addestramento successivo”
Questa esercitazione pesantissima avvenne nell’ambito del Comando Forze Navali Speciali, appositamente costituito.
Al momento dell’occupazione dell’Algeria da parte degli anglo-americani il 91°, con la Divisione “Superga”, sbarcò in Tunisia: era il novembre 1942.
Il 1° dicembre, il comando Divisione, spinse l’occupazione in direzione di Souse, Kairon e Sfax. Il 26 dicembre risultò schierata a Sud di Tunisi a contrapporsi all’avanzata avversaria.
Nel 1943, ultimo anno di guerra per la Divisione “Superga”, il 91°, con gli altri reparti, resistette tenacemente sulle posizioni di Halfa e sulla depressione Koukat e di Tefifila.
Un ultimo tentativo offensivo esercitato il 23 febbraio contro le posizioni di Si Amara non ebbe esito favorevole. Dopo una relativa calma, la massiccia controffensiva inglese impose un arretramento generale del fronte all’altezza di Tunisi dove la Divisione ed il Reggimento, soverchiati e minacciati d’aggiramento, l’11 maggio vennero sopraffatti nella zona di Zoghoun e di Sainte Marie du Zid.
Nonostante tale infelice esito, vennero riconosciuti il coraggio e lo spirito indomito del 91° , tanto che, con Decreto del 10 marzo 1950 venne assegnata la Medaglia di Bronzo al V.M. con la seguente motivazione: “In sei mesi di aspra lotta contro un avversario decisamente superiore di forze e di mezzi, il 91° Reggimento Fanteria sostenne senza soste vivaci combattimenti offensivi e difensivi, stroncò numerosi attacchi avversari, sopportò con animo elevatissimo ogni disagio. Pur nell’avversa fortuna delle armi, pugnò col coraggio dei forti e con spirito indomito mantenendo immacolata la fede nei destini della Patria (A.S., novembre 1942 – maggio 1943).
Intanto, su ordine del Col. Gabriele Barone – ultimo Comandante del 91° - Il S.Ten Alfiere Dario Gerosa, accompagnato dal Magg. Gabriele Trompeo, a bordo della Nave Ospedale “Toscana” sbarcarono in Italia portando in salvo la gloriosa Bandiera del Reggimento.
I fanti, benché provati dalla lunga prigionia che ne seguì, riuscirono a conservare l’amore e l’attaccamento per il loro caro reparto e, al ritorno in Patria, costituirono in Torino un Comitato di Reduci della Brigata Basilicata e Divisione Superga dandosi appuntamento, alla domenica più prossima al 18/20 novembre.
Tutt’ora tale Comitato torinese promuove il ricordo annuale dei loro Caduti.
Il 1° febbraio 1977, a Potenza viene costituito il 91° BATTAGLIONE FANTERIA “LUCANIA” per trasformazione del preesistente distaccamento del 244° Btg. “COSENZA”, il nuovo reparto eredita la Bandiera, le mostrine e le tradizioni dell’antico 91° Reggimento e viene inquadrato nella 21ª Zona Militare di Salerno.
Dopo tre anni mostrerà slancio e spirito di abnegazione nell’organizzazione immediata dei soccorsi per il grave sisma che il 23 novembre 1980 colpì l’Irpinia e la Basilicata.
Nonostante fosse solo un reparto con compiti addestrativi e, per giunta, con uno scaglione di reclute incorporate da soli pochi giorni, dimostrerà fermo coraggio e abilità tanto da meritare una medaglia d’argento al Valore dell’Esercito (Decreto 11 dicembre 1981).
Dal 1985 al 1991 il reparto assume la fisionomia operativa trasformandosi in 91° BATTAGLIONE FANTERIA MORIZ. “LUCANIA”.
Dal 1° luglio 1991 viene inquadrato nella 8ª Brigata Bersaglieri “Garibaldi”, riprendendo compiti addestrativi già svolti in precedenza ed assume l’attuale denominazione di 91° Battaglione “Lucania”.
Dal 1° ottobre 1997 passa alle dipendenze del Comando Regione Militare Meridionale e dal 1° gennaio 1999 al 2° Comando delle Forze di Difesa.