Nel mio cuore nessuna croce manca
Nel mio cuore nessuna croce manca
Gerardo Salinardi
Gerardo Salinardi
Storia del Tricolore
Subito dopo l'entrata di Napoleone in Italia, il 10 aprile 1796, le truppe francesi occuparono i territori sotto il dominio austriaco ovvero il Ducato di Milano, e quello di Mantova; i territori del Ducato di Modena e Reggio e quelli facenti parte dello Stato della Chiesa, di Bologna e Ferrara.
Il 16 ottobre 1796 si tenne a Modena un congresso con i rappresentanti delle province di Modena e Reggio Emilia, e delle ex legazioni pontificie Bologna e Ferrara che riunì le quattro città in quella che prese il nome di Confederazione Cispadana.
Il congresso fu organizzato, non ufficialmente, da Napoleone, il cui esercito aveva attraversato l'Italia del nord all'inizio dell'anno e aveva necessità di stabilizzare la situazione in Italia e di riunire nuove truppe per una nuova offensiva contro l'Austria.
In dicembre, a Reggio Emilia, il congresso proclamò che le quattro province avrebbero formato la Repubblica Cispadana e invitò gli altri popoli italiani ad unirsi a loro. Venne formata una guardia civica, composta da cacciatori e artiglieri.
Il 7 gennaio 1797, nella sala dell'Archivio ducale di Reggio Emilia, il congresso decise di stabilire un governo; la bandiera prescelta fu un tricolore orizzontale, con strisce rosse, bianche e verdi, al centro, un emblema composto da una faretra, che si erge su trofei di guerra, con dentro quattro frecce che simboleggiavano le quattro province originali, al'interno di una corona di alloro. Nasce ufficialmente quello che sarà il tricolore italiano.
Napoleone Bonaparte Il 19 maggio 1797 ordinò che la Romagna (ottenuta con il Trattato di Tolentino) si unisse alla Repubblica Cispadana e che da essa se ne staccassero Modena, Reggio Emilia, Massa e Carrara per aggregarsi alla Repubblica Transpadana.
Il 9 luglio 1797 la Repubblica Cispadana si fuse con la Repubblica Transpadana, formando la Repubblica Cisalpina.
« Non è un caso che i Padri Costituenti, come simbolo di questo insieme di valori fondamentali, all'articolo 12, indicarono il tricolore italiano. Il tricolore non è semplice insegna di Stato. È un vessillo di libertà, di una libertà conquistata da un popolo che si riconosce unito, che trova la sua identità nei principi di fratellanza, di uguaglianza, di giustizia nei valori della propria storia e della propria civiltà. Per questo, adoperiamoci perché in ogni famiglia, in ogni casa ci sia un tricolore a testimoniare i sentimenti che ci uniscono fin dai giorni del glorioso Risorgimento. » (Carlo Azeglio Ciampi – 2001) |
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La bandiera italiana è il Tricolore italiano: verde, bianco e rosso, a tre bande verticali di eguali dimensioni, così come è definita dall'articolo nº 12 della Costituzione della Repubblica Italiana del 27 dicembre 1947, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana nº 298, edizione straordinaria, del 27 dicembre 1947.
Il 7 gennaio la stessa bandiera è protagonista della giornata nazionale della bandiera, istituita dalla legge nº 671 del 31 dicembre 1996.
L'articolo nº 292 «Vilipendio o danneggiamento alla bandiera o ad altro emblema dello Stato» del codice penale tutela la bandiera italiana così:
« 1. Chiunque vilipende con espressioni ingiuriose la bandiera nazionale o un altro emblema dello Stato è punito con la multa da euro 1 000 a euro 5 000. La pena è aumentata da euro 5 000 a euro 10 000 nel caso in cui il medesimo fatto sia commesso in occasione di una pubblica ricorrenza o di una cerimonia ufficiale. 2. Chiunque pubblicamente e intenzionalmente distrugge, disperde, deteriora, rende inservibile o imbratta la bandiera nazionale o un altro emblema dello Stato è punito con la reclusione fino a due anni. 3. Agli effetti della legge penale per bandiera nazionale si intende la bandiera ufficiale dello Stato e ogni altra bandiera portante i colori nazionali» |
Le repubbliche giacobine
Come altre bandiere, anche l'italiana si ispira alla bandiera francese introdotta con la rivoluzione del 1789. Quando l'armata di Napoleone attraversò l'Italia, a partire dal marzo 1796, bandiere di foggia tricolore vennero adottate tanto dalle varie neonate repubbliche giacobine, quanto dai reparti militari che affiancavano l'esercito francese.
La Legione Lombarda
Il primo esempio di tricolore italiano fu adottato l'8 ottobre 1796 come distintivo della guardia civile milanese, la Legione Lombarda, e subito dopo dalla Legione Italiana composta da soldati provenienti dall'Emilia e dalla Romagna.
Il bianco e rosso dall'antico stemma comunale di Milano (il vessillo crociato rosso su campo bianco, poi diffusosi in tutta la Pianura Padana) furono abbinati al verde che già a partire dal 1782 costituiva la tonalità delle uniformi della Guardia Civile milanese: il verde era infatti il colore di Milano fin dai tempi dei Visconti, dinastia che si fregiava di tale cromatismo nel proprio stemma araldico.
Le prime bandiere militari furono certamente composte ad imitazione della forma del tricolore francese, tanto che una piccola leggenda di parte francese volle che essa comparve la prima volta quando un soldato portò in battaglia contro gli austriaci una bandiera francese in cui il blu era stato sostituito dal verde per errore o per mancanza della tintura necessaria.
La Repubblica Cispadana, Reggio Emilia e la nascita del tricolore italiano
Il tricolore italiano è decretato il 7 gennaio 1797 a Reggio Emilia come bandiera della Repubblica Cispadana, proposto da Giuseppe Compagnoni.
Il 27 dicembre 1796, si riunì, a Reggio nell'Emilia, il Congresso Cispadano, riunito per decretare la nascita della Repubblica Cispadana, che comprendeva i territori di Bologna, Ferrara, Modena e Reggio. L'assemblea si componeva di 110 delegati, sotto la presidenza del ferrarese Carlo Facci. Nella riunione del 7 gennaio 1797 il sacerdote Giuseppe Compagnoni fece decretare «che lo stemma della Repubblica Cispadana sia innalzato in tutti quei luoghi ne' quali è solito che si tenga lo stemma della sovranità» e che «l'era della Repubblica Cispadana incominci dal primo giorno di gennaio del corrente anno del 1797». Egli, inoltre, propose che lo stendardo o bandiera Cispadana, formato dai colori verde, bianco e rosso, fosse «reso universale». La proposta venne approvata nella seduta del 21 gennaio, tenutasi a Modena dove, nel frattempo, erano stati spostati i lavori del congresso.
"La bandiera della repubblica è il tricolore italiano: verde, bianco e rosso, a tre bande verticali di eguali dimensioni.”. 4 novembre 2001: il presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi celebra il 140° anniversario dell' unità nazionale a San Martino della Battaglia, con le seguenti parole: "Adoperiamoci perchè in ogni famiglia, in ogni casa, ci sia un tricolore a testimoniare i sentimenti che ci uniscono fin dai giorni del glorioso Risorgimento. Il tricolore non è una semplice insegna di Stato, è un vessillo di libertà conquistata da un popolo che si riconosce unito, che trova la sua identità nei principi di fratellanza, di eguaglianza, di giustizia. Nei valori della propria storia e civiltà.
PERCHE' TRICOLORE
La bandiera italiana è una variante della bandiera della rivoluzione francese, nella quale fu sostituito l'azzurro con il verde che, secondo il simbolismo massonico, significava la natura ed i diritti naturali (uguaglianza e libertà). Non si sa precisamente, quando è utilizzata per la prima volta; Napoleone la adottò il 15 maggio 1796 per le Legioni lombarde e italiane. Nell'ottobre dello stesso anno il tricolore assunse il titolo di bandiera rivoluzionaria italiana ed il suo verde, proclamato colore nazionale, divenne per i patrioti simbolo di speranza per un migliore avvenire: con questo valore fu adottato dalla Repubblica Cispadana il 7 gennaio 1797, qualche mese dopo da Bergamo e Brescia e poi dalla Repubblica Cisalpina. In quell’epoca le sue bande erano disposte talvolta verticalmente all'asta con quella verde in primo luogo, talvolta orizzontalmente con la verde in alto; a cominciare dal 1° maggio 1798 soltanto verticalmente, con asta tricolorata a spirale, terminante con punta bianca. Nella metà del 1802 la forma diviene quadrata, con tre quadrati degli stessi colori racchiusi l'uno nell'altro; questo cambiamento fu voluto dal Melzi (vice presidente della Repubblica Italiana) per cancellare ogni vincolo rivoluzionario legato alla bandiera. Abolito alla caduta del Regno Italico, il tricolore fu ripreso, nella sua variante rettangolare, dai patrioti dei moti del 1821 e del 1831. Mazzini la scelse come bandiera per la sua Giovine Italia, e fu subito adottata anche dalle truppe garibaldine. Durante i moti del '48/'49, sventola in tutti gli Stati italiani nei quali sorsero governi costituzionali: Regno di Napoli, Sicilia, Stato Pontificio, Granducato di Toscana, Ducato di Parma, Ducato di Modena, Milano, Venezia e Piemonte. In quest'ultimo caso alla bandiera fu aggiunto nel centro lo stemma sabaudo (uno scudo con croce bianca su sfondo rosso, orlato d’azzurro). La variante sabauda divenne bandiera del Regno d'Italia fino al referendum istituzionale del 2 giugno 1946, quando l'Italia divenne Repubblica e lo scudo dei Savoia fu tolto.