Nel mio cuore nessuna croce manca
Nel mio cuore nessuna croce manca
Gerardo Salinardi
Gerardo Salinardi
Brigata BASILICATA
Brigata "BASILICATA" #
(91° e 92° Fanteria) #
Sede dei reggimenti in pace: #
- Torino.
Distretti di reclutamento: #
- Catanzaro,
- Lodi,
- Lucca,
- Palermo,
- Savona,
- Varese.
MEMORIE STORICHE #
ANNO 1915. #
All’inizio della guerra la brigata trovasi accantonata a Longarone alla dipendenza della 10a divisione. Trasferitasi nel Cadore, il 15 giugno si schiera col 91° a Forcella Zovo — Passo Longerin — Forcella di Dignas e col 92° ad Auronzo; in questo giorno il II/91° tenta l’attacco di Cima Palombino e di Forcella di Dignas, e, non riuscendo per la viva reazione austriaca a realizzare vantaggi, si ritira a Forcella Longerin.
Il 2 luglio il 91° si sposta nel tratto fra Cima Canale — M. Chiadenis — M. Avanza. Il 9 e 10 luglio sono tentati vari attacchi per l’occupazione di M. Cavallino riusciti infruttuosi; il 18 luglio il II/91° ed il III/92° insieme con reparti alpini e bersaglieri, ritentano l’operazione contro lo stesso obbiettivo, riuscendo a mettere piede in alcuni elementi avanzati a sud-est di detta posizione. L’occupazione è per altro di breve durata, poichè la linea conquistata e poco dopo sgombrata e le truppe sono ritirate in Val Digon.
Il 4 agosto ha inizio l’operazione per la conquista del M. Rotheck: vi concorrono due battaglioni del 92° (I e III) ed il I/91° che svolge azione dimostrativa verso le posizioni nemiche di Cima dei Fragnoni.
Il I/92°, dopo penosa marcia notturna e sotto intenso fuoco avversario, riesce a conquistare una forte posizione sulla sommità del Rotheck. Dopo dura lotta, prolungatasi per otto ore, la posizione deve essere sgombrata per gli insistenti e tenaci contrattacchi del nemico, che producono gravi perdite consistenti in 39 ufficiali e 1049 uomini di truppa.
Per il valore e la tenacia dimostrati dal I battaglione nel combattimento del 4 agosto la Bandiera del 92° fanteria fu decorata della medaglia di argento al valor militare.
Il I/91°, il III/91° ed il III/92° il 6 settembre svolgono altra azione offensiva contro le forti posizioni di Cima dei Frugnoni, ma la tenace resistenza nemica impedisce qualsiasi progresso.
Non si hanno altri avvenimenti notevoli fino al 12 ottobre, giorno in cui la brigata, ricevuto il cambio, si trasferisce a Longarone, passando alla dipendenza della 1a divisione.
Il 23 ottobre è inviata nella zona di Col di Lana ed il 27 inizia gli attacchi per l’occupazione delle posizioni nemiche sovrastanti il costone di Salesei (il cosidetto “Panettone”). Nei giorni 27 e 28, reparti del 92° tentano d’impossessarsi della forte posizione, ma subiscono perdite così gravi da dover essere ritirati dalla linea. Sono sostituiti però dal II/91° che, il 29 ottobre, riesce ad irrompere nella posizione, sorprendendo il nemico che in parte fugge ed in parte si arrende; vengono così catturati 270 prigionieri.
Altri attacchi in direzione del Sief sono rinnovati dal 6 all’11 novembre, ma senza favorevoli risultati, sì che i reparti della brigata devono ripiegare sulle posizioni di partenza, dopo dure giornate di lotta e sensibili perdite.
Segue, sino al 12 dicembre, un periodo di sosta nelle operazioni, quindi la brigata passa in zona di riposo a Lorenzago.
ANNO 1916. #
Il 26 febbraio la “Basilicata” si trasferisce sul massiccio di M. Cristallo (Col Stombi — Tre Croci — Val Grande) ove i reparti si alternano nel servizio di trincea, senza avvenimenti notevoli fino ai primi di maggio.
Il 9 maggio il 91° fanteria si sposta nelle trincee di Col Rosà (Tofane) ed il 92° in Val Grande (pendici sud della Croda dell’Ancona).
L’attacco contro le posizioni antistanti al 92° ha inizio il 6 giugno; le truppe riescono a portarsi fino al primo ordine di reticolati ove sono arrestate da un intenso fuoco di artiglieria e mitragliatrici; si fermano sulle posizioni raggiunte e nei giorni successivi le rafforzano. La lotta prosegue fino al 22 giugno per tentare di aprire varchi nei robusti reticolati, ma ogni sforzo s’infrange contro l’accanita resistenza austriaca che costa alla brigata numerose perdite.
Sospese le operazioni, i reparti sino alla fine dell’anno si alternano nel presidio delle ridotte di prima linea, senza altri avvenimenti di speciale importanza.
ANNO 1917. #
Il 31 marzo, la brigata, sostituita nel settore di Val Boite, inzia, a scaglioni di battaglione, la marcia per trasferirsi in Val Travignolo e l’11 aprile, a movimento ultimato, trovasi schierata in prima linea col 91° fra cima Bocche — Lago di Bocche ed il 92° nella zona Panevaggio — M. Bocche — Valle Miniere, alla dipendenza della 17a divisione. Permane in tale zona fino all’ottobre, senza svolgere azioni notevoli.
Iniziatasi l’offensiva austriaca, sulla fronte presidiata dalla brigata il nemico non esplica che attività di fuoco di artiglieria; nei giorni successivi però, in seguito alla situazione creatasi sulla fronte Giulia, la brigata riceve ordine di ripiegare sul Piave e di prendere posizione tra il M. Tomba e la stazione di Pederobba.
Il movimento ha principio il 3 novembre e si svolge regolarmente su due colonne: quattro battaglioni per Fiera di Primiero, Val Cismon e due per Val Cordevole raggiungono la seguente nuova linea di schieramento: Osteria di Monfenera — M. Tomba – Cima Naranzine – M. Monfenera – Pederobba, ove hanno inizio con alacrità i lavori di rafforzamento.
Il 10 novembre la brigata è schierata e per rendere meno rada l’occupazione, accorcia la fronte sulla sinistra fino alla quota 868 di M. Tomba.
Avanti l’ala destra del settore nord (tratto M. Tomba — M. Monfenera) della linea principale presidiata dalla “Basilicata” è schierata, sulla fronte Rocca Cisa – Monte Cornella — Piave, la brigata Como (23° e 24°), la quale trattiene vigorosamente il nemico, che preme per sboccare oltre la stretta di Quero.
Il 15 novembre gli austriaci aumentano l’intensità dei loro sforzi attaccando M. Cornella e tentano invano di traghettare piccoli nuclei sulla sponda destra del Piave, in rispondenza della fronte difesa dal 91° fanteria, che ne frusta il tentativo. La resistenza della brigata Como si prolunga salda ed eroica fino al pomeriggio del 17, nel quale il nemico, aumentato di forze, riesce ad avere ragione degli assottigliati reparti e scende nelle conche di Quero e di Alano. I superstiti, combattendo, ripiegano dietro la linea Tomba — Monfenera — Piave.
Rotta così la linea avanzata dello sbarramento di Quero, il nemico si getta contro la fronte principale, difesa dalla “Basilicata” dalla quale dipendono, oltre i suoi reggimenti, due battaglioni del 60°, due battaglioni alpini ed il LVIII battaglione bersaglieri.
Il 18 novembre il nemico attacca vigorosamente il tratto M. Tomba – saliente di Monfenera — La Castella, e puntando in forze più specialmente contro la fronte del III/91° e l’ala destra del 92° riesce a vincere, a costo di perdite sanguinose, l’eroica resistenza che i nostri gli oppongono accanitamente. Irrompe così nelle sconvolte trincee, e, incuneandosi poi fra i due reggimenti, s’impadronisce della parte nord-orientale del saliente del Monfenera, che i reparti, minacciati d’aggiramento, hanno dovuto sgombrare.
Reparti del 91° fanteria, unitamente al XXV battaglione bersaglieri, sferrano un energico contrattacco senza riuscire a rioccupare completamente le posizioni perdute, ma ristabilendo il collegamento tra i due reggimenti. L’azione, rinnovata nei giorni successivi, si svolge con alterna vicenda, ma non riesce a ricacciare completamente il nemico dalle posizioni.
L’avversario il 22 novembre, con notevoli forze, sferra altro poderoso attacco, che costringe la brigata a rettificare la fronte sulla linea del Costone Campore Alto.
I reparti che hanno subito forti perdite (88 ufficiali e 1895 uomini di truppa, compreso un rilevante numero di dispersi), sono ritirati, il 26 novembre, dalla prima linea ed inviati in zona di riordinamento nei pressi di Crespignaga.
Il 13 dicembre la brigata, alla dipendenza della 59a divisione, rientra in prima linea col 92° nel tratto Osteria del Lepre – q. 1480 di M. Asolone ed il 91° di rincalzo sul rovescio del predetto monte, in Val S. Lorenzo. Il nemico, dopo due giorni di intenso bombardamento il 18 dicembre attacca le nostre posizioni di M. Asolone; la brigata con salda tenacia resiste al forte urto e nei giorni successivi appoggia validamente l’azione di unità laterali.
ANNO 1918. #
Segue un periodo di sosta nelle operazioni; l’8 gennaio, la brigata, ricevuto il cambio, si trasferisce nei pressi di Bassano.
per un periodo di riordinamento e di riposo, passando alla dipendenza della 18a divisione.
L’11 di febbraio ritorna in prima linea nel settore di Monte Asolone ed alternando i reparti nel servizio di trincea, trascorre un periodo di relativa calma fino al 3 giugno, quindi scende in zona di riposo nei pressi di Bassano.
Il 14 giugno, in previsione dell’offensiva nemica, essa schiera il 91° lungo la linea marginale del Grappa nel tratto: Strada del Grappa — Capitello — q. 1139 (M. Oro) Osteria del Pianoro ed il 92° in Val Pertuso.
Il 15 il nemico, dopo violento tiro di artiglieria, riesce ad occupare una parte della linea di resistenza del Grappa e a conquistare con asprissima lotta il tratto : Col Moschin — Col Fenilon — Col Fagheron.
Accorrono allora i rincalzi (un battaglione del 91°, due del 92° ed il IX reparto d’assalto) che arginano l’offensiva nemica e riprendono il Fenilon. Nelle prime ore del 17 il I/92° e reparti del IX reparto d’assalto con slancio ed ardimento attaccano le trincee di Col Moschin e le riconquistano catturando 250 prigionieri e molto materiale bellico.
Il giorno 24, iniziate le operazioni per rioccupare Col Caprile e Col Berretta, la brigata vi concorre attivamente, scattando verso l’obbiettivo: Col del Miglio — Col degli Orbi, ma, ostacolata da un intenso fuoco di mitragliatrici, non progredisce che lievemente, ottenendo qualche vantaggio utìle per la sistemazione della linea Col Moschin — Osteria del Pianoro.
Il 2 luglio tre battaglioni (II/91° – III/91° – II/92°) rinnovano altro attacco conquistando di slancio il costone di Col del Miglio e catturando 560 prigionieri.
Il 25 luglio la brigata, ricevuto il cambio, si trasferisce nei pressi di Bassano per un periodo di riposo.
Per il tenace valore, ferma disciplina, slancio ed ardimento dimostrati dai reparti nei combattimenti del Monfenera (9 – 20 novembre 1917) del Col Fenilon (15 giugno 1918) e di Col del Miglio (2 luglio 1918) le Bandiere del 91° e 92° reggimento furono decorate di medaglia d’argento al valor militare.
All’inizio della nostra offensiva dell’ottobre, la brigata è schierata nelle trincee di Col Moschin – Col Fenilon e partecipa il 24, all’azione per la conquista della linea Col Caprile – q. 1292: ma la resistenza nemica ed il violento tiro di artiglieria arrestano ogni tentativo di avanzata.
Nei giorni successivi passa in riserva divisionale. La mattina del 31 viene ripresa l’azione offensiva ed il 91° occupa con grande slancio la q. 1292 di Col Caprile.
Nel pomeriggio, vincendo deboli resistenze, avanza sino a Cismon catturando 4100 prigionieri e proseguendo sino a Tezze.
Il 92°, seguendo il movimento, raggiunge la linea q. 1254 – q. 1292.
Le perdite di questa azione sommano a 23 ufficiali e 1038 uomini di truppa.
Il 3 novembre tutta la brigata è riunita nei pressi di Arsiè ed il 4, alla sospensione delle ostilità, trovasi tra Strigno e Scurelle.
RICOMPENSE. #
MEDAGLIA D’ARGENTO. #
- Alla Bandiera del 91° Reggimento Fanteria:
“Già provato a sanguinosi cimenti, con rinnovellato e generoso sacrificio, con tenace valore e ferma disciplina, strenuamente difese una posizione di estrema importanza, respingendo malgrado gravissime perdite, ripetuti attacchi nemici effettuati in forze superiori (Monfenera, Pederobba, 9 – 20 novembre 1917). Si distinse per lo slancio ed ardimento nella riconquista di importanti posizioni (Col Fenilon, 15 giugno 1918; Col del Miglio, 2 luglio 1918)”.
(Boll. Uff., anno 1921, disp. 71).
- Alla Bandiera del 92° Reggimento Fanteria:
“Il I° battaglione, dopo faticosa marcia notturna e sotto intenso fuoco avversario, conquistò le posizioni alpestri del M. Rotheck (alta Valle di Sexten) e le mantenne per otto ore resistendo da solo a forze soverchianti del nemico (4 agosto 1915)”.
(Boll. Uff., anno 1916, disp. 66).
- Alla Bandiera del 92° Reggimento Fanteria:
“Con tenace valore e ferma disciplina, strenuamente difese una posizione di estrema importanza, respingendo, malgrado gravissime perdite, ripetuti attacchi nemici, effettuati in forze superiori (Monte Tomba – Monfenera, 18 – 22 novembre 1917). Si distinse per slancio ed ardimento nella conquista d’importanti posizioni (Col Fenilon, 15 giugno 1918; Col del Miglio, 2 luglio 1918)”.
(Boll. Uff., anno 1921, disp. 71).
GRADO | NOME E COGNOME | Luogo e data di morte |
CITAZIONI SUI BOLLETTINI DI GUERRA DEL COMANDO SUPREMO. #
BOLLETTINO DI GUERRA N. 1121 (19 giugno 1918, ore 13). #
Nella notte sul 18 e nella giornata di ieri, dall’Altopiano di Asiago al Montello, il nemico ha ripreso l’attacco. Sue azioni parziali vennero nettamente respinte nelle regioni del Grappa e del Montello. Noi eseguimmo puntate sull’Altopiano di Asiago, dove nuclei alleati riportarono parecchie decine di prigionieri e due cannoni, e con incessante pressione accorciammo la fronte dello sbocco avversario a sud della ferrovia di Montebelluna. Le nostre artiglierie con micidiali concentramenti di fuoco non hanno dato tregua alle masse nemiche ferme lungo la linea di battaglia ed in movimento sulle retrovie.
Sul Piave la mattinata di ieri fu calma, ma nel pomeriggio la battaglia divampò ancora furiosa.
I nuovi tentativi nemici di passare sulla riva destra da S. Andrea a Candelù furono tutti respinti. Sugli argini del fiume tra Candelù e Fossalta la strenua difesa dei nostri mise a dura prova l’avversario il cui impeto si infranse di fronte all’incrollabile bravura delle nostre fanterie.
Egualmente intensa, ma su fronte più vasta, la lotta imperversò nel settore Fossalta – sud est di Meolo – nord di Caposile.
L’avversario, incalzato da noi, si difese disperatamente e ad ogni passo il terreno è stato teatro di epica lotta alla quale gli aeroplani nostri ed alleati hanno contribuito dal cielo colpendo con 15.000 chilogrammi di proiettili e decine di migliaia di colpi di mitragliatrici i vulnerabili bersagli delle truppe nemiche costrette in spazio angusto sulla destra del fiume.
La 1a divisione d’assalto e la 31a divisione di fanteria, le brigate Volturno (217° – 218°) e Caserta (267° – 268°) hanno ben meritato l’onore di speciale citazione.
La battaglia continua accanita ed il nemico, pur di conservare qualcuno dei vantaggi iniziali conseguiti, non guarda alle perdite ingentissime che da cinque giorni la nostra fucileria, i nostri cannoni e i nostri aviatori gli infliggono. I prigionieri fatti dall’inizio della battaglia ammontano a 9011; parecchi cannoni e numerose centinaia di mitragliatrici austriache sono restati nelle nostre mani. Il numero dei velivoli abbattuti è salito a 50. Solo due velivoli nostri non hanno fatto ritorno al campo.
All’elenco glorioso dei reparti citati ieri ad esponente del valore di tutto l’esercito meritano di essere aggiunte fra le truppe della ferrea Armata del Grappa le brigate Como (23° – 24°), Basilicata (91° – 92°); la 3a batteria del 50° artiglieria da campagna e la 61a e 152a batteria da montagna, la quale ultima prese saldo posto nell’eroica schiera che tenne il giorno 15 la difesa del Col Moschin.
Generale DIAZ.
MILITARI DECORATI CON MEDAGLIA D’ORO AL VALOR MILITARE. #
92° REGGIMENTO FANTERIA. #
Soldato ARBASI ANGELO, da San Fiorano (Milano): #
“Ferito ad un braccio, mentre, ritto nella persona, tagliava i reticolati nemici, visto cadere il proprio ufficiale che gli era vicino, mise subito fuori combattimento l’uccisore. Nell’accingersi poi a porre al sicuro la salma del superiore, essendo stato ordinato l’assalto alle trincee avversarie, vi partecipò con mirabile valore per ben due volte, tornando, non appena possibile, ad ultimare il generoso compito già prima interrotto. Ferito in seguito ad una spalla, continuò a combattere con impareggiabile tenacia; colpito per la terza volta, si slanciò con furia sulla trincea nemica, infliggendo gravissime perdite ai difensori della stessa. Si portò quindi, strisciando sul terreno, in altro tratto di trincea avversaria, dalla quale continuò a far fuoco per 5 ore, dopo che il suo battaglione aveva ripiegato, ritirandosi infine egli stesso durante la notte e riportando ancora utili informazioni. Fulgido esempio di costante ardimento e di incomparabile fermezza. — M. Rotheck, 4 agosto 1915″.
(Boll. Uff., del 3 ottobre 1919, disp. 91).
COMANDANTI DELLA BRIGATA. #
- Magg. gen. FERRERO Giacinto, dal 14 maggio 1915 al 29 gennaio 1916.
- Colonnello ALBRICCI Alberico, dal 7 febbraio al 13 marzo 1916.
- Magg. gen. PASQUALE Francesco, dal 13 marzo al 30 aprile 1916.
- Magg. gen. NASSI Enrico, dal 12 maggio al 7 ottobre 1916.
- Magg. gen. PAJOLA Ulderico, dal 10 ottobre 1916 al 17 aprile 1917.
- Colonnello GIANINAZZI Carlo, dal 22 aprile al 13 agosto 1917.
- Col. brig. JORI Illio, dal 20 agosto al 19 ottobre 1917.
- Col. brig. RATTI Giuseppe, dal 1° novembre al 14 dicembre 1917.
- Colonnello BOCCACCI Giorgio, dal 21 dicembre 1917 al termine della guerra.
COMANDANTI DEL 91° REGGIMENTO FANTERIA. #
- Colonnello BARBETTA Roberto, dal 24 maggio al 5 agosto 1915.
Colonnello CASTAGNOLA Giovanni, dal 6 agosto al 4 dicembre 1915. - Colonnello VALENTINI Emilio, dal 18 dicembre 1915 al 12 aprile 1916.
- Colonnello MONTI Baldassarre, dal 4 maggio 1916 al 25 aprile 1917.
- Colonnello MACALUSO Egidio, dal 25 aprile 1917 al 10 marzo 1918.
- Colonnello GOFFI Alessandro, dal 10 marzo al 31 ottobre 1918 (ferito).
- Colonnello BOETTI Angelo, dal 1° novembre 1918 al termine della guerra.
COMANDANTI DEL 92° REGGIMENTO FANTERIA. #
- Colonnello SCOTA Umberto, dal 24 maggio al 1° ottobre 1915.
- Colonnello NASSI Enrico, dal 12 ottobre 1915 all’11 maggio 1916.
- Colonnello RUSSO Ernesto, dal 14 maggio al 4 giugno 1916.
- Colonnello GATTI Giuseppe, dal 9 giugno al 16 settembre 1916 (ferito).
- Colonnello GUADAGNI Camillo, dal 23 settembre al 13 dicembre 1916.
- Colonnello SIRCHIA Achille, dal 13 dicembre 1916 al 16 luglio 1917.
- Colonnello MARIOTTI Mario, dal 17 luglio 1917 al termine della guerra.